Arte da bere: i cappuccini di Lee Kang Bin
22/10/2017
Vincent Willem Van Gogh nasce a Zundert, un piccolo paese dell'Olanda, il 30 marzo del 1853.
Figlio di un pastore protestante, prima di trovare la sua strada e decidere di diventare pittore prova i mestieri più diversi: insegnante di lingue, aiuto predicatore, impiegato in libreria, studente di teologia, predicatore libero nei giacimenti minerari in Belgio... ma è l'impiego come commesso in una delle maggiori ditte del mercato artistico internazionale che infine lo inizia alla passione per l'arte.
Comincia a riprodurre la realtà che lo circonda, giorno dopo giorno, copiando tutto ciò che vede: con la matita e col carbone, con la penna e con la canna intagliata.
È proprio così che impara a disegnare, semplicemente provando, con la voglia di conoscere, amare e "possedere" il creato.
Nel 1875 si trasferisce a Parigi, città in cui risiede suo fratello Theo, con il quale intrattiene un rapporto particolare e intimo testimoniato da una raccolta di più di seicento lettere che si scambiarono tra il 1872 e il 1890 e in cui Vincent invia al fratello minore centinaia di desegni e racconta delle delusioni e delle amarezze di quegli anni.
In uno dei disegni più conosciuti, la camera da letto, il pittore precisa ogni dettaglio e descrive minuziosamente al fratello la sua stanza, quasi come se volesse averlo lì con lui. Durante il soggiorno parigino, si appassiona alla pittura impressionista e incontra artisti come Pissarro, Signac e Gauguin.
Con quest'ultimo divide la casa di Arles, dove si reca su consiglio di Toulouse-Lautrec, per cercare i colori della luce.
Quando l'amicizia con Gauguin sfocia in un violento diverbio in cui Vincent cerca di avventarsi sull'amico con un rasoio e successivamente si autopunisce tagliandosi un orecchio, si trasferisce nella casa di cura di Saint Remy de Provence.
Qui disegna e dipinge centinaia di fogli e tele. Nel luglio del 1890 si trasferisce ad Auversur-Oise ma i suoi frequenti distrubi mentali
lo portano a suicidarsi all'età di 37 anni con un colpo di rivoltella al cuore.
Bisogna aver sempre presente la meta da raggiungere e che la vittoria ottenuta dopo un'intera vita di laboriosa fatica vale più di un facile successo. Chiunque viva sinceramente e affronti senza piegarsi dolori e delusioni è assai più degno di chi ha sempre avuto il vento favorevole, non conoscendo altro che una relativa prosperità.
Vincent Van Gogh